Quando l’integrità dei dati è sicura, le informazioni contenute in un database rimangono complete, accurate e affidabili, indipendentemente dalla durata di conservazione o dalla frequenza degli accessi. L’integrità dei dati assicura inoltre la loro protezione da forze esterne. Co-founder della start up Armilis di Mendrisio, Emanuel Agnelli e Ludovico Binda spiegano come tale integrità sia un elemento chiave per il successo della trasformazione digitale e dell’Industria 4.0. Amici prima ancora che soci, accomunati dagli studi di ingegneria dell’automazione al Politecnico di Milano, hanno continuamente sperimentato, passando da un gioco da programmare a un prototipo elettromeccanico da creare. Fino alla creazione, nel 2020, della loro start up.
Emanuel, perché avete scelto il nome ‘Armilis’ per la vostra start up?
Cercare il nome della propria azienda è sempre una sfida. Armilis deriva da armillary o sfera armillare: uno strumento risalente all’antichità, utilizzato per tracciare con certezza il movimento della volta celeste. Era uno strumento semplice nell’utilizzo ma complesso nella costruzione. Allo stesso modo, la nostra soluzione – complessa nella sua costruzione ma semplice nel suo utilizzo – permette di tracciare con certezza il flusso dei dati.
Il pay-off, posto sotto il logo, recita: Data Integrity for smart future. La vostra attività ruota infatti intorno al dato e alla sua integrità. Perché l’integrità dei dati è così importante?
Il valore dei dati è in una fase di rapida evoluzione. Un tempo lo scopo del dato era principalmente quello di rappresentare la realtà per supportare processi decisionali comunque umano-centrici; successivamente il dato, in particolar modo quello proveniente da sistemi automatici di larga scala, è diventato esso stesso la rappresentazione di un valore. Oggi, con l’avvento della general purpose Ai, stiamo assistendo ad un’ulteriore evoluzione della valorizzazione dell’informazione: il dato stesso ha valore in quanto rappresentazione quantitativa della realtà, elemento vitale per il training della Agi (Intellligenza Artificiale Generale). Assistiamo quindi ad un incremento sia dell’importanza del dato, sia della complessità della sua elaborazione e delle conseguenze derivanti dall’introduzione di dati errati nei sistemi. Ne consegue che è fondamentale garantire l’integrità del dato, agendo il più possibile vicino alla fonte del dato stesso.
Quali possono essere le conseguenze di tale violazione?
Le conseguenze sono sempre più complesse ed articolate. La più classica e intuitiva, è la perdita di efficienza e di efficacia dei processi decisionali quando ci si trova di fronte a dati inaffidabili: il solo costo del tempo speso per l’assessment della qualità del dato basterebbe già a giustificare l’implementazione di un sistema di data integrity. La conseguenza più importante ed emergenziale va invece ricercata nell’impatto che la qualità dei dati utilizzati per il training può avere sulla qualità dei modelli Agi: un modello trainato su dati non integri, porterà infatti a risultati subottimali, errati o addirittura pericolosi. Si può considerare la qualità del dato utilizzato per il training di un modello Agi come un upper bound alla qualità del modello stesso. Riteniamo pertanto che l’implementazione di un solido framework di data integrity rappresenti uno step fondamentale e lungimirante per ogni azienda che, negli anni a venire, voglia sfruttare appieno i vantaggi dell’Intelligenza Artificiale (Ia). Disporre di uno storico affidabile, costituirà un elemento vitale per una buona comprensione del sistema azienda da parte dell’Ia.
Ludovico, ci può fornire qualche dettaglio sulla natura dei vostri servizi?
Il nostro servizio è SaaS (software as a service) e si compone di una piattaforma, installabile su qualsiasi sistema: dai dispositivi edge fino al cloud, abilitandolo alla creazione di dati integri. Grazie alla nostra architettura ‘zero-trust’ e ‘zero-knowledge’, garantiamo la proprietà e la riservatezza dei dati dei nostri clienti. Tutto questo è possibile combinando tecniche crittografiche e blockchain. I nostri clienti sono costruttori o gestori di infrastrutture critiche, o di processi, di alta qualità: utilities (fornitori di acqua e di energia), point/autostrade/gallerie, industria farmaceutica, oil & gas, eccetera.
Come giudica il grado di maturazione del nostro territorio in relazione al tema della digitalizzazione e della protezione dei dati?
In modo molto positivo! Vedo un approccio al contempo cauto ed estremamente innovativo: cauto sulla digitalizzazione di processi la cui grande affidabilità e precisione costituisce un elemento di orgoglio per il nostro Territorio; estremamente innovativo, dinamico e svelto – invece – a livello di ricerca e di imprenditorialità.
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