La procedura di accertamento comprende tutte le fasi necessarie a determinare l’ammontare del debito del contribuente e a garantirne la liquidazione. Quella ordinaria o mista viene utilizzata per calcolare le imposte sul reddito e sul patrimonio per le persone fisiche, le imposte sugli utili e sul capitale per le persone giuridiche e l’imposta sugli utili immobiliari.
L’obiettivo è quello di determinare la verità effettiva. Ciò significa che l’autorità fiscale decide liberamente ciò che appare vero attraverso un’indagine approfondita e un esame preciso di tutti i fatti e le prove rilevanti, nonché attraverso la propria esperienza. Il fine è comprendere se l’evento richiesto per l’insorgere di un obbligo fiscale ai sensi della legge si sia effettivamente verificato.
Per svolgere accuratamente questo compito è necessaria anche la partecipazione del contribuente. Ai sensi dell’art. 123 cpv. 1 Lifd le autorità di tassazione determinano, con il contribuente, le condizioni di fatto e di diritto per un’imposizione completa ed esatta. Questa collaborazione si manifesta in due principi procedurali: il principio inquisitorio e il principio di cooperazione. Per garantire che tutte le informazioni rilevanti ai fini di una legittima riscossione delle imposte siano registrate in modo completo, è spesso necessario che non solo il contribuente stesso, ma anche terze parti collaborino.
I contribuenti sono invitati, mediante notificazione pubblica o invio del modulo, a presentare la dichiarazione d’imposta. Essi devono presentare anche degli allegati che consistono in specifici moduli ufficiali dell’autorità fiscale o in documenti individuali del contribuente. Su richiesta il contribuente è tenuto anche a fornire informazioni oralmente o per iscritto all’autorità. Queste dichiarazioni di fatto sono affermazioni del contribuente e la loro accuratezza è di solito inizialmente incerta. Per verificarne la veridicità servono delle prove. Esse possono consistere in oggetti, cose o persone che vengono introdotti nel procedimento per convincere l’autorità dell’esistenza dei fatti rilevanti. La funzione è quella di fornire un quadro il più preciso possibile dei fatti che si sono svolti o si stanno svolgendo nella realtà.
La collaborazione fra autorità fiscali e contribuente si manifesta in due principi procedurali: inquisitorio e di cooperazione
Il potere di disposizione dell’autorità fiscale in merito alla portata dell’obbligo di cooperazione del contribuente è limitato dal principio di proporzionalità. Esso richiede che le imposte siano proporzionate alla capacità contributiva del contribuente e non eccessivamente onerose rispetto alla sua situazione finanziaria complessiva. Attraverso l’obbligo di cooperazione, tuttavia, l’autorità può adottare fin dall’inizio misure più incisive per intervenire nella sfera personale dell’interessato di quanto sarebbe possibile sulla base degli obblighi procedurali di altri sistemi. Pertanto, i limiti derivanti dal principio di proporzionalità non sono immanenti.
Anche se l’autorità di accertamento svolge tutte le indagini necessarie per stabilire i fatti del caso, può accadere che questi non possano essere completamente chiariti. Le conseguenze della mancanza di prove vengono risolte sulla base della regola sull’onere della prova. Essa svolge un ruolo centrale nella teoria e nella pratica fiscale. Secondo questa regola, spetta fondamentalmente all’autorità fiscale provare i fatti che incidono sull’imposta e, al contrario, l’onere della prova dei fatti che riducono l’imposta spetta al contribuente. Il problema principale nell’accertamento dei fatti è quindi che l’autorità fiscale che applica la legge di solito non è in grado di conoscere i fatti che deve accertare in base alla propria percezione. Pertanto, si affida alle informazioni di terzi per apprendere i fatti rilevanti e percepirli indirettamente. Questo problema di informazione è risolto dal diritto processuale applicabile. È quindi rilevante che venga regolato con precisione chi deve accertare i fatti e a quali condizioni. Purtroppo possono comunque presentarsi dei problemi, visto che i contribuenti spesso non sanno cosa devono dichiarare esattamente e quali prove fornire. Ma allo stesso tempo non avere lo Stato che investiga alla ricerca di fatti da solo garantisce più libertà ai contribuenti e limita il monopolio del potere dello Stato. Inoltre, il diritto fiscale deve tenere il passo con i cambiamenti moderni. È necessario creare nuove regole per garantire un adeguato adattamento al progresso della società.
In generale, va notato che un accertamento completo e attento dei fatti è indispensabile per garantire una tassazione equa e corretta. È importante che la determinazione dei fatti sia trasparente, comprensibile e conforme allo stato di diritto per mantenere la fiducia nel sistema fiscale.
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