Nell’era digitale l’Intelligenza Artificiale sta emergendo come un veicolo di trasformazione per molti settori dell’economia. Come dimostrato da una ricerca condotta da Statista, questo mercato sta subendo una crescita esponenziale che l’ha portato a raggiungere quota 184 miliardi di dollari già nel 2024. Ma non è finita qui, si prevede infatti che subirà un ulteriore rialzo che lo porterà a toccare il picco di 826 miliardi di dollari entro il 2030, con un tasso di crescita annua pari al 28,46%.
Le superpotenze mondiali non hanno fatto di certo attendere la loro risposta, entrando nel mercato delle nuove tecnologie con ingenti investimenti. Per il 2024, a farne da padrona di questa classifica troviamo gli Stati Uniti, con una market size pari a 50 miliardi di dollari, seguita dall’Europa, con un valore complessivo pari a 46,67 miliardi, e infine la Cina a quota 34,2 miliardi.
L’influenza che stanno avendo ha raggiunto una portata enorme, generando un crescente interesse in numerosi settori: dal mondo dell’arte a quello dell’economia, dall’istruzione all’informatica. “I giorni in cui i fornitori di servizi finanziari esitavano ad abbracciare l’intelligenza artificiale sono ormai finiti. Banche, Wealth e Asset manager hanno riconosciuto l’Ia come una delle tecnologie strategicamente essenziali per il settore e sono pronte ad investire oltre 4,9 miliardi di dollari entro la fine del 2024 per implementarle nel proprio business”. Questo è il modo in cui esordisce Global Data, una società di consulenza e analisi dei dati londinese, in una sua recente comunicazione per indicare il momento di trasformazione che sta attraversando il settore dell’economia, tradizionalmente caratterizzato da approcci manuali e basati sull’esperienza personale dei consulenti.
Le esigenze delle persone stanno cambiando e così i servizi a loro offerti. Le innovazioni introdotte dall’Intelligenza Artificiale hanno portato la clientela a modificare le proprie esigenze, portandola a chiedere servizi sempre più personalizzati, trasparenza e rendimenti consistenti. Per sopperire a queste nuove necessità sono stati introdotti i robo advisor, piattaforme online che, tramite l’utilizzo di algoritmi per l’ottimizzazione del risk management e dell’asset allocation, offrono ai risparmiatori soluzioni di investimento personalizzate sulla base delle esigenze e del profilo di rischio del cliente, rappresentando una pratica veloce, trasparente e soprattutto a basso costo per permettere l’accesso ai mercati finanziari anche a piccoli investitori, con l’investimento di poche decine di euro.
Le potenzialità di questa soluzione sono state ormai comprese dagli investitori retail, tant’è che questo mercato ha subito un rapido innalzamento negli ultimi anni, con l’aiuto anche dello scoppio della pandemia. L’ammontare complessivo di capitali offerto in gestione ai robo advisor si è attestato a quota 1,8 trilioni di dollari nel 2024. Un livello incredibile che fino a qualche anno fa era impensabile, ma che si prevede cresca ulteriormente con un tasso di crescita annua del 6,68%, toccando quota 2,3 trilioni di dollari nel 2028.
Ma non finisce qui, per rendere ancora migliore l’esperienza per la clientela, sono stati introdotti i Chatbot, software che simulano ed elaborano le conversazioni umane (scritte o parlate), consentendo agli utenti di interagire con i dispositivi digitali come se stessero comunicando con una persona reale a qualsiasi ora della giornata e in grado di rispondere alle loro domande fornendo soluzioni o idee.
Ia: innovazioni per il Wealth Manager. Attraverso l’utilizzo di tecnologie di machine learning, un ramo dell’intelligenza artificiale basato sull’utilizzo di algoritmi che tentano di replicare il processo di apprendimento umano, si è in grado di analizzare un grosso quantitativo di dati (provenienti da pubblicazioni, news, dati finanziari e trend economici) dai quali vengono poi generate opinioni sulle possibili evoluzioni future dei mercati o delle singole azioni oppure individuare idee per nuove opportunità d’investimento.
In questo modo il gestore patrimoniale è in grado di mutare la propria strategia in modo dinamico, adattandola alle condizioni del contesto economico attuale e portando alla creazione di portafogli d’investimento più resilienti e capaci di massimizzare al meglio il ritorno atteso per l’investitore.
Un’altra applicazione chiave dell’Intelligenza Artificiale è la capacità di identificare potenziali rischi, come la volatilità del mercato o il rischio di credito, che possono compromettere l’integrità del portafoglio stesso, permettendo così al manager di reagire più velocemente della concorrenza con strategie di copertura. Secondo una ricerca, le potenzialità introdotte da queste tecnologie sono state comprese dai gestori, tra i quali si riscontra come il 54% ha già implementato l’utilizzo dell’Ia all’interno delle loro strategie d’investimento mentre il 37% pianifica di implementarla.
Opportunità d’investimento. Come riportato da Deloitte, l’implementazione di queste soluzioni può portare a incrementare facilmente la produttività del 14%, l’Asset Under Management del 9% e i ricavi dell’8%.
Tutto questo ha creato una sorta di corsa alla creazione di strumenti finanziari, soprattutto Etf, che sfruttano l’utilizzo di questa tecnologia per la selezione dei titoli che compongono lo strumento, tramite l’adozione di particolari criteri di selezione. La strada per questi strumenti, però, è ancora tutta in salita: il mercato è ancora dubbioso nell’investire in questi nuovi Etf caratterizzati da periodi di volatilità elevati rispetto all’andamento più costante e con volatilità contenuta degli indici oramai affermati sul mercato.
La trasparenza è la chiave quando si utilizza l’Ia per gli investimenti. L’Ia è una tecnologia tanto innovativa quanto pericolosa, ai numerosi vantaggi citati sono da aggiungere alcuni svantaggi da tenere bene in considerazione prima di affidare i propri risparmi a queste piattaforme. Problematica, ad esempio, può essere la privacy riguardante i dati della clientela, siccome queste tecnologie possono essere oggetto di tentativi di hackeraggio, e la trasparenza degli algoritmi, i quali possono essere utilizzati per prendere decisioni discriminatorie o non equilibrate, a svantaggio della clientela.
Attraverso il machine learning si è in grado di analizzare un grosso quantitativo di dati (provenienti da pubblicazioni, news, dati finanziari e trend economici) dai quali vengono poi generate opinioni sulle possibili evoluzioni future dei mercati o delle singole azioni oppure individuare idee per nuove opportunità d’investimento
In conclusione, l’Intelligenza Artificiale sta rivoluzionando il mondo della gestione patrimoniale, offrendo nuove opportunità per ottimizzare le decisioni finanziarie, personalizzare i servizi e migliorare l’esperienza complessiva degli investitori, tenendo sempre bene a mente la diligenza e la trasparenza che richiede questa tecnologia durante la trattazione dei dati utilizzati per la propria analisi.
Con una corretta implementazione e monitoraggio, l’Intelligenza Artificiale può però davvero svolgere un ruolo fondamentale nell’aiutare gli investitori a raggiungere i propri obiettivi finanziari in modo efficiente.
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