IWin – Innovative Windows Sagl è stata costituita nel 2019 da tre persone fisiche e da due persone giuridiche. La nuova realtà annovera, oltre a Paolo Corti, Ruben Roldan Molinero e Francesco Frontini, due aziende: la DP Engineering Sagl di Diego Porzio e la Pellini SpA. Il ruolo svolto da queste ultime – una svizzera e l’altra italiana – è stato determinante. Entrambe hanno infatti investito nella promettente start up, mettendole a disposizione sia risorse (umane, materiali e infrastrutturali), sia il capitale necessario a finanziare un primo studio di fattibilità.
Ruben, Paolo e Francesco si sono conosciuti nel 2017 alla Supsi, dove erano colleghi. Con l’arrivo di Diego Porzio, è arrivata anche la proposta, ai tre, di partecipare al progetto che avrebbe poi portato alla creazione di iWin Sagl.
Paolo, da quali figure è composto attualmente il vostro team? Otto persone, oltre a me e Ruben. A vario titolo, fanno tutti comunque parte del nostro team di lavoro. Sono tecnici, ingegneri e ricercatori della Supsi con i quali stiamo lavorando allo sviluppo e all’affidabilità del prodotto: attraverso la ricerca dei materiali più performanti e la messa a punto di processi produttivi scalabili nonché allineati agli standard della produzione industriale. Quella che stiamo affrontando attualmente è una fase cruciale, in cui l’errore non ci è permesso: tornare indietro, infatti, non sarebbe economicamente sostenibile.
Siete alla ricerca di competenze aggiuntive oppure, per il momento, ritenete soddisfatte le diverse esigenze? Attualmente stiamo cercando di consolidare il team esistente. Man mano che lo sviluppo del prodotto lo richiederà, dovremo tuttavia essere pronti ad attingere a nuove risorse, rilevanti nonché funzionali a quella determinata fase di avanzamento del progetto. Risorse che andremo ad attingere dapprima in Supsi e, in una seconda fase, nelle migliori Università e nei Centri di Ricerca Svizzeri.
Focalizziamo ora l’attenzione sul vostro prodotto. Per capire di cosa si tratta, bisogna partire dal nome della vostra start-up: iWin – Innovative Windows… Sì, il nostro prodotto consiste proprio in una finestra innovativa e multifunzionale, applicabile a qualsiasi tipologia di edificio: nuovo o risanato; pubblico, privato, istituzionale, scolastico o sanitario. Il nostro è un prodotto universale e ampiamente customizzabile, con un elevato potenziale di commercializzazione.
Nel 2018 abbiamo inoltrato la richiesta per l’ottenimento di un brevetto che venga riconosciuto sia in Europa che negli Stati Uniti. All’inizio del 2023, abbiamo già ottenuto la conferma da parte degli Usa; a breve, la otterremo anche dall’Europa e dalla Svizzera.
Una soluzione che permette dunque di centrare diversi obiettivi attraverso un unico prodotto… Proprio così! La nostra finestra innovativa presenta – integrata all’interno delle due lastre di vetro che la compongono – una tenda ‘veneziana’ fotovoltaica. Questa tenda, inserita a sandwich tra i due vetri, consente di ottenere tre importanti risultati: controllare la trasmissione solare; garantire un perfetto isolamento termico agli ambienti (sia d’inverno che d’estate); produrre energia solare sostenibile. Il nostro è un prodotto funzionale, ecosostenibile ed esteticamente pregevole, che si adatta a qualsiasi contesto climatico e meteorologico.
Ruben, la finestra iWin è già stata brevettata? Sì, nel 2018 abbiamo inoltrato la richiesta per l’ottenimento di un brevetto che venga riconosciuto sia in Europa che negli Stati Uniti. All’inizio del 2023, abbiamo già ottenuto la conferma da parte degli Usa; a breve, la otterremo anche dall’Europa e dalla Svizzera.
Arrivati a questo punto, che cosa occorre per potervi sviluppare ulteriormente? Cruciale è reperire i partner giusti, per poter avviare la produzione industriale. Per ragioni logistico-distributive e di contenimento dei costi, la produzione delle nostre finestre dovrà avvenire in Paesi diversi.
Quando è previsto il ‘go-to-market’? Abbiamo previsto di avviare una prima commercializzazione delle finestre iWin nel 2025.
Come mai i tempi sono così lunghi? Innanzitutto, per un motivo di ordine finanziario: questo tipo di prodotto, per essere sviluppato in maniera ottimale, richiede capitali importanti. In secondo luogo, il prodotto ‘finestra’ ha un ciclo di vita molto lungo. Pertanto, occorre raggiungere uno standard qualitativo particolarmente elevato, cosa che comporta tempi di sviluppo, test e messa a punto piuttosto lenti e prolungati.
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