Quella proposta da Spazio Officina nel filone degli approfondimenti tematici di artisti contemporanei legati per nascita o per operatività al Canton Ticino, è la prima esposizione antologica su Gianni Realini (Sorengo, 1943). Con oltre un centinaio di opere, fra grafiche, tele materiche di piccolo e grande formato, realizzazioni plastiche, grafiche e gouache, offre una panoramica su cinque decenni di un percorso artistico molto articolato. Il suo cammino inizia, dopo la formazione in Ticino, con la forte fascinazione parigina e l’incontro dei grandi maestri; prosegue nel boom economico degli anni Sessanta e poi nei moti del ’68. Dopo una breve incursione nelle modalità espressive della Pop Art e quindi dell’Informale, raggiunge poi l’Espressionismo astratto in cui rimangono però desumibili la figura umana e il paesaggio.
La pittura di Gianni Realini si apre così a una gestualità più marcata, le sue opere diventano sempre più a grandi dimensioni e importanti; la palette passa a un cromatismo più pronunciato. Nei decenni successivi il gesto artistico diventa più dichiarato e coinvolgente grazie a uno stile espressivo molto personale.
Ciò che caratterizza particolarmente questa mostra è che per la prima volta viene realizzata un’antologica dell’artista ticinese che si apre con la produzione grafica più saliente espressa nelle diverse tecniche – dalla xilografia all’acquaforte (anche con acquarellature estemporanee), dall’acquatinta alla puntasecca, dal monotipo alla litografia -, il tutto di grande livello esecutivo.
Spazio Officina
Ma-Do, 10-12 / 14-18
Fino al 28 aprile