TM   Maggio 2024

Diversamente intelligenti

È possibile esporsi al trend dell’Intelligenza Artificiale anche stando lontani dai Big del settore, puntando semplicemente su ‘attività collaterali’, quali l’energia, nello specifico nucleare. Un’analisi di Livio Spadaro, Portfolio manager di Frame Asset Management.

Livio Spadaro

di Livio Spadaro

Portfolio manager di Frame Asset Management

L’intelligenza Artificiale (Ia), cloud computing, Blockchain e Criptovalute, sono solo alcuni dei nomi associati all’era della digitalizzazione e spesso anche ai mercati finanziari. Indubbiamente il volto del mondo che verrà avrà l’aspetto dato dal mix di queste innovazioni motivo per cui sia le aziende che i Governi che gli investitori stanno puntando decisamente a integrarle nei rispettivi ambiti d’interesse (business, sviluppo digitale dei Paesi, investimenti).

L’Ia è quella che ultimamente ha attratto l’interesse, anche mediatico, per via dell’enorme potenzialità della tecnologia che spazia in diversi settori ed è in grado di trasformare completamente diverse forme di business. Anche le crypto restano al centro del dibattito per via della potenziale utilità delle monete digitali, e più in generale dei digital assets. Eppure, c’è un risvolto di cui si parla poco quando si tratta la tematica della digitalizzazione e cioè: come si può alimentare dal punto di vista energetico l’infrastruttura alla base? Per capire l’entità del dilemma è doveroso riportare alcuni dati.

Il report dell’Agenzia Internazionale dell’Energia (Aie) pubblicato lo scorso gennaio ha evidenziato che l’esplosione dell’Ia e il continuo interesse per le crypto potrebbero comportare un raddoppio della domanda globale di elettricità dei data center entro il 2026. Pari a circa il consumo annuale del Giappone. L’Aie ritiene che, per la sola Ia, la domanda di elettricità potrebbe decuplicare con una sua integrazione in Google; mentre il consumo 2023 dei miner delle crypto è stato pari a quello dell’Australia.

Di pareri analoghi è una ricerca di Goldman Sachs che evidenzia come il carico di lavoro dei data center è quasi triplicato nel periodo tra il 2015 e il 2019 anche se la domanda di energia è rimasta piuttosto stabile grazie all’efficientamento dell’utilizzo dell’energia dei data center. Tuttavia, questa efficienza energetica dal 2020 sembra essere diminuita mentre l’energia consumata è aumentata con l’ampia diffusione dell’Ia che potrebbe rappresentare, entro il 2028, quasi il 20% della domanda di energia dei data center.

Alla luce di questi dati, dunque, come sarà possibile alimentare a livello energetico (in modo sostenibile) questa enorme domanda di elettricità? Attualmente sono diverse le fonti energetiche utilizzate: gas naturale, fonti rinnovabili, idrogeno, geotermia e idroelettrico. La fonte di energia che però sta attirando l’attenzione delle aziende del settore è quella nucleare.

Per fare alcuni esempi, Sam Altman, Ceo di OpenAi, ha investito in società attive nel settore nucleare come Oklo o Helion Energy. Google ha partecipato a una raccolta fondi da 250 milioni di dollari per la start up di fusione nucleare Tae Technologies mentre Jeff Bezos a fine 2021 insieme ad altri investitori ha raccolto oltre 130 milioni per la società nucleare canadese General Fusion.

Oltre alla tecnologia, la necessità di ottenere una fonte di energia affidabile e pulita ha convinto anche diverse grandi economie a investire nel nucleare come Cina e India, con forti esborsi.

Per investire sul fenomeno dell’Ia e della diffusione delle nuove tecnologie in un modo ‘alternativo’ può quindi essere una buona idea tenere nel proprio portafoglio i titoli di società come le canadesi Denison Mines e Cameco o l’inglese Yellow Cake o il Global X Uranium Etf. Diversamente, si può investire in società che producono energia elettrica e che beneficiano maggiormente della diffusione dell’Ia come le statunitensi Entergy, Pinnacle West o Wec Energy Group. Anche in questo caso è presente l’Etf Spdr Utilities Select Sector che permette un’esposizione su una più ampia gamma di aziende energetiche. 

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