Le tensioni geopolitiche, l’incertezza politico-monetaria, la ripresa da una pandemia globale e un’inflazione a livelli record sono solo alcune delle numerose sfide che gli investitori di oggi devono affrontare. In questo contesto, le obbligazioni convertibili – titoli ibridi a reddito fisso convertibili in azioni – offrono un’interessante opportunità di partecipare ai rialzi dell’azionario quando il prezzo delle azioni di un’azienda sale e di fare affidamento sulle caratteristiche simili alle obbligazioni nei periodi di difficoltà.
Le obbligazioni convertibili possono anche offrire una possibilità di accesso unica in determinati settori, poiché, ad esempio nel settore tecnologico, non sono generalmente emesse dalle grandi imprese, bensì dalle piccole e medie in crescita, possono dunque offrire un’esposizione più difensiva al settore tecnologico rispetto alle azioni. Anche il (quasi) picco del ciclo di rialzo dei tassi gioca a loro favore, al pari dell’esposizione più difensiva in settori e imprese che attualmente affrontano delle difficoltà, ad esempio a causa di problemi nelle catene di approvvigionamento, e dunque temporanee.
Come funzionano in termini di diversificazione dell’asset allocation? Offrono una protezione analoga alle obbligazioni contro le perdite dei corsi, abbinata alla possibilità di partecipare ai rialzi del mercato azionario, anche se con una volatilità nettamente inferiore. L’aumento del corso dell’azione sottostante si ripercuote direttamente sul valore dell’opzione su azioni, mentre le caratteristiche simili alle obbligazioni ammortizzano le perdite dell’investitore se il corso dell’azione sottostante scende. Nel lungo periodo, a fronte di una volatilità inferiore, hanno sempre conseguito rendimenti superiori rispetto alle obbligazioni tradizionali.
Troppo bello per essere vero? ‘Il meglio di entrambi i mondi’ delle obbligazioni convertibili solleva naturalmente la domanda: dov’è il trucco? La risposta è semplice: non c’è. Le obbligazioni convertibili sono un’opzione d’investimento come qualsiasi altra, che offre una serie di vantaggi specifici sia ai venditori che agli acquirenti. Sono vantaggiose per gli emittenti e i venditori, in quanto possono costituire una fonte di finanziamento a basso costo. Sono generalmente dotate di cedole inferiori rispetto alle tradizionali senza opzione su azioni.
Diversificano gli impegni di un emittente e, quando gli obbligazionisti esercitano le loro opzioni di acquisto, diversificano la base azionaria dell’emittente. Inoltre, quando vengono esercitate le opzioni incorporate, comportano automaticamente una riduzione della quota del capitale di terzi nel bilancio dell’emittente. Per gli acquirenti non sono completamente esenti da rischi. Ad esempio, se il mercato azionario crolla e allo stesso tempo si verifica una crisi del credito, questa combinazione di flessione causa una perdita di valore del titolo convertibile. Per massimizzare il rendimento delle obbligazioni convertibili sono necessarie una profonda conoscenza, una costante ricerca, un’analisi del credito qualificata e un’analisi delle azioni sottostanti.
Quali sono le prospettive? È probabile che nei prossimi mesi si presenteranno notevoli opportunità per le obbligazioni convertibili globali. Sono state duramente colpite sia dalla volatilità dei tassi nel 2022 sia dal calo dei corsi azionari, in particolare nel settore tecnologico. Per il futuro ci si aspetta una minore volatilità degli interessi non appena termineranno i cicli di rialzo, il che dovrebbe avere effetti positivi per le imprese di medie dimensioni e a forte crescita.