Siamo a Las Vegas. Jensen Huang, il co-fondatore e amministratore delegato di Nvidia, la famosa azienda che produce l’hardware che anima l’Intelligenza Artificiale della gran parte del mondo (in particolare, le Gpu – o graphical processing units – più ricercate dai grandi del Tech), nel suo discorso durante l’ultima fiera dell’elettronica (Ces) ha definito gli ‘agenti intelligenti’ come l’evoluzione naturale e necessaria dell’intero fenomeno dell’Intelligenza Artificiale.
L’audience è andata in visibilio alla vista dei vari casi d’uso, da video e immagini ultra-realistici fatti in frazioni di secondo, a comando, ad autovetture a guida autonoma, aiutate da co-piloti veri e propri, che ottimizzano itinerari individuali e comunitari, gestendo flussi di dati e traffico complessi. Applicativi come ChatGpt, di OpenAi, che l’opinione pubblica ha conosciuto soltanto alla fine del 2022, sono ormai sorpassati da strumenti molto più intelligenti e proattivi, accurati e personalizzati. È una corsa contro il tempo. Huang non ha dubbi: siamo nell’era dell’Agentic Ai.
Ma cosa sono questi agenti intelligenti e cosa fanno? Prima un bel passo indietro e poi via dritti nella Caput Mundi.
Il 2025 è l’anno del Giubileo, inaugurato a Natale 2024 da Papa Francesco. Per l’occasione, la città di Roma e Microsoft hanno lanciato ‘Julia’, un agente intelligente fruibile attraverso molteplici canali, dal sito della città a WhatsApp, fino a varie App delle tante istituzioni romane.
Julia è l’agente per eccellenza, che accompagna il cittadino, il turista o il pellegrino, fornendo loro itinerari, suggerimenti, soluzioni personalizzate per navigare eventi, mostre, attività della città, massimizzando efficienza negli spostamenti, rispetto delle regole e soprattutto interessi personali, come se fosse un concierge personale, sempre disponibile e sempre aggiornato su tutto quello che accade, riducendo la complessità di Roma e del Giubileo a un messaggio vocale o testuale, semplice e facile da seguire.
Come mi vesto per andare a San Pietro, senza commettere errori di etichetta? E poi, mentre vado a Trastevere, dove posso assaggiare la migliore carbonara, sapendo però che mia figlia è intollerante al lattosio? Posso avere la risposta in giapponese? E dove faccio il biglietto per prendere il bus, mentre torno in hotel? Chiedi a Julia.
La grande differenza degli agenti intelligenti sta nella capacità di ragionare, scomporre un quesito e trovare il miglior modo di ricercare le informazioni, andando a pescare da infinite fonti e banche dati, appartenenti alle entità più disparate a cui Julia ha accesso, e nel modo di servire una soluzione pronta all’uso, diversa a seconda del mezzo, da WhatsApp a un sito internet, e calibrata sulla persona che ha davanti, anche perché gli agenti hanno memoria dei loro scambi e migliorano proprio grazie a questo storico di interazioni, per servire al meglio l’individuo e i suoi bisogni specifici», chiarisce Massimiliano Fuccilo, Data & Ai Cloud Solution Architect Manager di Microsoft per l’Italia.
Julia è un sistema articolato, che è stato studiato per gestire la complessità di una città che vuole dare il meglio di sé durante il Giubileo. Un concierge a disposizione di tutti sublima la fruizione dei servizi della capitale, la soddisfazione dei turisti, e in ultima analisi l’intero indotto economico, perché unisce domanda e offerta a perfezione, ogni singolo istante.
Lo stesso tipo di sistemi può essere utile, per fare esempi vicini all’universo del fashion e del design, per ricercare al nostro posto un appartamento in una zona hip di una qualsiasi capitale globale, rispondendo a criteri precisi del nomade digitale, sulla base di budget, interessi, vicinanza a scuola, lavoro, ospedali, palestre, clubs, e così via.
O ancora, l’agente si trasforma in un consigliere sull’ultima tendenza artistica, suggerendo un investimento nell’opera di un’artista di grido, trattando qualsiasi fan, in un click, come un vero mecenate. O un personal shopper, come solo gli influencer hanno, che compone il guardaroba giusto per quel week-end All White a Capri, e, dopo il ‘go’ dell’utente, si prende cura di acquisto e delivery presso l’hotel in Piazzetta. Nell’era degli agenti, tutti potranno essere dei veri e propri Vip, con accesso alle migliori informazioni e soluzioni disponibili nell’etere.
Quindi, cosa sono gli agenti intelligenti? «Si tratta sempre e comunque di software, di codice, che utilizza però i moderni modelli di Intelligenza Artificiale, ed è qui la differenza. L’agente è capace di comprendere masse di dati e svariati linguaggi naturali, è in grado di ragionare con un forte orientamento all’azione, ha una memoria e una personalità, proprio per fornire soluzioni ad personam, andando a prendere dati e fonti quando e dove necessario, oltre i limiti di un semplice ChatGpt, per costruire una risposta plausibile, nei formati più svariati, da voce a testo, a immagini, e così via», prosegue Fuccilo.
Ci sono esempi più semplici di Julia, che sono già a disposizione dei naviganti digitali. «Un agente è, ad esempio, il Copilot, diciamo noi in Microsoft, o l’aiutante, che assiste l’utente nel navigare un sito internet, facendo ricerche personalizzate, o il concierge associato a un motore di ricerca, che va a costruire soluzioni e risposte, usando tutto ciò che è presente nel world wide web e oltre, per dare risultati più affinati e personalizzati rispetto a una banale lista di link di una qualsiasi prima pagina di un browser; e anzi, migliora progressivamente nelle sue risposte, grazie all’interazione continua nel tempo con una persona, e lo storico dei suoi dati. Fino ad arrivare ai co-piloti delle varie applicazioni che vengono usate tutti i giorni, come Outlook, ovvero le nostre e-mail, per fare un altro esempio. L’agente ci suggerisce proattivamente bozze di testo, ricorda appuntamenti, può stimolare o eseguire i compiti più disparati per rendere la nostra corrispondenza facile e veloce», illustra Mattia De Rosa, Data & Ai Solution Specialists Director di Microsoft in Italia.

In un mondo sempre più 3D, come quello del gaming, gli agenti si manifestano come avatar, o giocatori virtuali, direttamente al servizio di chi sta giocando. Per canali come tutte le messaging App o nell’assistenza alla guida di una vettura o nel maneggiare qualsiasi elettrodomestico, per esempio, l’interazione degli agenti è probabilmente vocale, proprio per accelerarne la fruizione. Quindi, l’Intelligenza Artificiale, per riprendere la profezia di Huang, sta diventando molto più intelligente nella maniera di suggerire azioni.
«La qualità dell’output dipende, come sempre, da quella del dato. Vivremo sicuramente in un mondo fatto di tantissimi dati, e il compito di qualsiasi evoluzione dell’Intelligenza Artificiale è quello di dare un senso alle informazioni, semplificare, orientare all’agire. Occorre lavorare sui dati e, allo stesso tempo, su di un costante controllo di questi strumenti, per favorire i benefici per individui e comunità, conoscendo e risolvendo qualsiasi effetto collaterale. Non siamo ancora arrivati all’epoca di agenti totalmente indipendenti, con una loro identità, e slegati dalla supervisione dell’uomo. Stiamo parlando di fenomeni recenti, e lo studio e la regolamentazione delle loro applicazioni fa parte del nostro lavoro», conferma De Rosa.
L’Intelligenza Artificiale continua a sorprendere. In un mondo fatto di dati, sistemi complessi e necessità di gestire al meglio le nostre risorse sempre più limitate, gli agenti intelligenti ci possono aiutare a fare la differenza, dalla finanza alla sanità, dalla mobilità all’energia, fino all’educazione e al mondo dei media. Si può abbastanza facilmente immaginare un futuro in cui qualsiasi cosa sia accompagnata da un agente, che dialoga con umani e, non sarà certo una sorpresa, con altri agenti intelligenti. Ogni prodotto o servizio sarà trasparente e parlante, ovvero permetterà agli utenti di interrogare e capire, basandosi sulla propria storia, più che sulla promessa generica di marche e produttori. L’intenzione è quella di avere un mondo abbastanza intelligente da adattarsi alle persone, ai loro bisogni e alle necessità di tutti, in maniera istantanea. E non il contrario, come spesso avviene.
Questo articolo è stato concepito e scritto alla vecchia maniera, partendo da appunti su carta. L’autore, che ha la sua età, non vede l’ora di incontrare l’agente con cui ragionare e scrivere a quattro mani il prossimo capitolo della storia dell’Intelligenza Artificiale e della storia di una società più efficiente e sostenibile.
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